Tentativo di Rivitalizzazione al Parco di Porto Conte: Nuova Convocazione tra Sfiducia e Proteste
Dopo le recenti tensioni e le riunioni mancate, Adriano Grossi chiama a raccolta l'assemblea del Parco di Porto Conte in un clima di sfiducia e protesta.
POLITICA E ISTITUZIONI
foto d'archivio
In un contesto di sfiducia e malcontento, il Parco di Porto Conte cerca di trovare una nuova direzione. Adriano Grossi, vicepresidente del Consiglio d'amministrazione, convoca nuovamente l'assemblea per il 7 marzo a Tramariglio, nel tentativo di superare il blocco istituzionale che ha paralizzato l'ente. La sfiducia nei confronti del presidente Raimondo Tilloca e le difficoltà interne hanno messo in luce la necessità di un rinnovamento.
La riunione si focalizzerà sull'approvazione del Bilancio previsionale per il triennio 2024-2026, ma il dissenso non riguarda solo le questioni interne. All'esterno, è attesa una protesta dei pescatori, espressione di un malcontento più ampio verso le politiche gestionali dell'Area Marina Protetta. In questo scenario complesso, anche il presidente della commissione Ambiente, Christian Mulas, e i pescatori della marineria algherese mostrano il loro sostegno alla causa.
Un barlume di speranza arriva dalle parole di Mimmo Pirisi, capogruppo del Partito Democratico, che propone una via d'uscita basata su un compromesso: la disponibilità a discutere il bilancio in cambio delle dimissioni dell'intero Consiglio di amministrazione del Parco. Una mossa che mira a responsabilizzare tutti gli attori coinvolti e a trovare una soluzione condivisa per il bene del Parco e della comunità.
La situazione al Parco di Porto Conte rimane tesa, con la speranza che la prossima riunione possa rappresentare un punto di svolta verso una gestione più armonica e inclusiva.