Sassari diventa città metropolitana: una svolta per il Nord Sardegna

Dal 1° aprile 2025, la Città Metropolitana di Sassari è ufficialmente operativa. Un traguardo storico che ridefinisce il volto amministrativo del Nord Sardegna e apre nuove prospettive per sviluppo, identità e governance territoriale.

RASSEGNA STAMPA

redazione

3/30/20253 min read

Un cambiamento atteso da oltre un decennio

Con la pubblicazione dei decreti ufficiali sul BURAS e la firma del decreto da parte della presidente della Regione, Alessandra Todde, si conclude un lungo processo avviato nel 2013 con il commissariamento della ex Provincia di Sassari. Il nuovo assetto prevede la creazione di due enti distinti: la Città Metropolitana di Sassari, che riunisce 66 comuni, e la Provincia della Gallura Nord-Est Sardegna, composta da 26. Una riforma che, secondo l’assessore regionale Francesco Spanedda, nasce con l’obiettivo di portare l’amministrazione più vicina ai cittadini e rispondere meglio alle sfide ambientali, demografiche e infrastrutturali. Ma sarà davvero così incisiva da migliorare la qualità della vita nei territori?

Una cronologia lunga e travagliata

📌 📚 Scheda: Le tappe della nascita della Città Metropolitana di Sassari

1859 – Nasce la Provincia di Sassari, tra le più estese d’Italia.
2009 – Le leggi sul federalismo fiscale aprono alla possibilità di creare città metropolitane anche in Sardegna.
2016 – Solo Cagliari ottiene lo status metropolitano. Sassari resta esclusa, generando forti critiche.
2021 (12 aprile) – Viene approvata la Legge Regionale n. 7, che sancisce la nascita della Città Metropolitana di Sassari.
2022 (12 marzo) – La Corte Costituzionale respinge il ricorso dello Stato, legittimando la riforma.
2023 (13 aprile) – Un emendamento definisce le modalità operative per l’attuazione della riforma.
2025 (1° aprile) – La Città Metropolitana entra ufficialmente in funzione.

🗂 Nota: Sassari guidava già la Rete Metropolitana del Nord Sardegna, esperienza che anticipava l’attuale modello cooperativo.

Hai seguito queste tappe o scopri oggi quanto tempo è servito per arrivare a questo risultato?

Più che un nuovo ente, un progetto di trasformazione

Non si tratta soltanto di cambiare nome o confini amministrativi: la Città Metropolitana di Sassari viene vista da molti come un’occasione per rilanciare il Nord Sardegna. L’ente avrà competenze cruciali: pianificazione territoriale, rete scolastica, trasporti, tutela ambientale, promozione delle pari opportunità e sviluppo locale. Secondo l’assessore Spanedda, la dimensione “sovracomunale” permetterà di affrontare in modo coordinato questioni complesse come la siccità, lo spopolamento e la gestione delle risorse idriche. Ma i cittadini si sentiranno davvero più rappresentati?

La voce della politica: tra soddisfazione e rivendicazioni

Tra le reazioni più forti spicca quella di Antonello Peru, capogruppo di “Sardegna al Centro 20Venti” e firmatario della legge regionale del 2021. Pur esprimendo soddisfazione per la firma del decreto, Peru non ha risparmiato critiche: “Questo traguardo arriva con anni di ritardo, causati dalle stesse forze politiche che nel 2016 negarono lo status metropolitano a Sassari, riconoscendolo solo a Cagliari”. Il paragone tra le due città è inevitabile, soprattutto quando Peru ricorda che il sindaco di Cagliari ha annunciato investimenti per oltre 700 milioni di euro, mentre il Nord Sardegna è ancora in attesa di giustizia finanziaria. Secondo te, è ancora possibile riequilibrare questi due percorsi così diversi?

Fondi, rappresentanza e aspettative: le grandi sfide

Peru ha anche richiamato un emendamento da lui proposto nella precedente legislatura, che prevede lo stanziamento retroattivo di circa 700 milioni di euro per la Città Metropolitana di Sassari, da erogare a partire dal 2021. Si tratta di fondi essenziali per rinnovare strade, scuole e servizi, e per ridare slancio a un territorio che per anni si è sentito dimenticato. Ma oltre al denaro, resta aperta la questione della rappresentanza democratica: al momento, i membri del Consiglio Metropolitano vengono eletti indirettamente dai comuni. Sempre più forze politiche chiedono che i cittadini possano eleggere direttamente i propri rappresentanti. Secondo te, la partecipazione diretta rafforzerebbe il ruolo della nuova città metropolitana?

Governance e continuità: la struttura dell’ente

La struttura della Città Metropolitana di Sassari ricalca quella prevista a livello nazionale: un Consiglio Metropolitano, una Conferenza e un Sindaco Metropolitano, ruolo attualmente ricoperto dal sindaco di Sassari. Fino all’elezione degli organi definitivi, la gestione resta nelle mani dell’amministratore straordinario Rino Piccinnu. Questo modello mira a integrare tutti i comuni del territorio, promuovendo decisioni condivise e strategie comuni. Sassari, forte della sua storia e del suo peso istituzionale, sarà il fulcro di questo nuovo assetto. Ma riuscirà davvero a guidare un territorio così vasto senza creare nuove disparità?

Un’occasione da non sprecare

Dopo anni di commissariamenti, ricorsi e attese, il Nord Sardegna può ora contare su una nuova struttura amministrativa pensata per le sue specificità. Le aspettative sono alte: si punta alla crescita economica, al rafforzamento dei servizi, alla valorizzazione dei territori interni e costieri. Ma per farlo serviranno investimenti certi, visione politica e soprattutto collaborazione tra tutti i livelli istituzionali. Riuscirà la Città Metropolitana di Sassari a trasformare questo nuovo inizio in un vero cambiamento per i cittadini?