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Roberto Barbieri - Città Viva

I CANDIDATI AD ALGHEROELEZIONI COMUNALI ALGHERO 2024

5/18/20247 min read

Roberto Barbieri (breve CV ) 67 anni, sposato.

Laurea in Scienze Naturali. Specializzazione in ambienti marini costieri.

Istruttore subacqueo nazionale di 3 grado (Fipsas) e sommozzatore professionista (OTS).

Documentarista e videoperatore subacqueo.

Titolare per molti anni di autoscuola e scuola nautica.

Per molti anni insegnante di materie ambientali in Corsi di Formazione.

Già vicepresidente dell’ISI (istituto Subacqueo Italiano) e responsabile locale di Legambiente.

Portato all’insegnamento, ancora oggi si occupa di attività e progetti di tutela ambientale e di valorizzazione sostenibile. Si occupa anche di progetti culturali tra cui la diffusione, con scritti, conferenze, incontri con le scuole e altro, della cultura del mare e della conoscenza e salvaguardia degli ambienti marini.

Da molti anni si occupa anche, con un apposito Comitato Promotore, del Progetto per realizzare ad Alghero un Museo del Mare e della Marineria.

Nel 2019, per pochi mesi è stato consigliere comunale, eletto nella lista civica Per Mario Bruno.

il curriculum

1. Quali sono le sue qualifiche e competenze specifiche che la rendono adatto a ricoprire il ruolo di consigliere comunale?

Prima di tutto ringrazio chi mi legge e che ora sta dedicando qualche minuto (cosa non scontata) a sentire ciò che ho da dire. Ho 67 anni, sono un naturalista esperto di ambienti marini e un ecologista. Sono stato, tra le altre cose, vicepresidente nazionale dell’ISI (Istituto Subacqueo Italiano) e un responsabile locale di Legambiente. Il mio personale approccio con il territorio in cui vivo, Alghero e la Sardegna intera, vuole essere fortemente culturale e scientifico. Ma il mondo della politica segue spesso logiche e criteri che non sono “culturali” o tanto meno “scientifici”. Mi metto pertanto in gioco, ipotizzando un futuro ruolo di consigliere comunale, per portare alla comunità algherese il mio bagaglio di esperienza professionale. Non solo per lavorare sul concetto moderno ed integrato di governance del territorio, ma anche attingendo alle non poche cose che ho fatto in passato, quale ad esempio, il riproporre la Rassegna Internazionale del documentario mediterraneo (ALGHERO-SARDEGNA-MEDITERRANEO) con varie edizioni passate e che mi vedevano direttore artistico, proporre la realizzazione di un Museo del Mare e della Marineria, riproporre in chiave aggiornata il mitico “Nettuno d’Oro” degli anni ’80 (meeting internazionale di fotografia subacquea e cultura del mare) e molte altre cose.

2. Perché ha deciso di candidarsi come consigliere comunale di Alghero?

Sono già stato in passato (2019) consigliere comunale, eletto in una lista civica. Ho perciò il vantaggio di sapere già come funziona un consiglio comunale. Ed ho anche l’ambizione di continuare, in qualche modo, il lavoro che avevo iniziato. Inoltre, per ciò che ho già scritto sopra, ho, sia pur con modestia, l’ambizione di mettere a disposizione della comunità algherese le mie personali competenze. Aggiungo però che in questi ultimi anni sono avvenuti nel nostro territorio vari fatti che sono stati divisivi per la nostra comunità (le concessioni demaniali di Punta Giglio, Calabona,…). Se eletto mi adopererò affinché le scelte, spesso difficili, che un’amministrazione comunale deve fare, siano sempre il più possibile condivise, e soprattutto che la nostra comunità, (con tutti gli stakeholders) sia informata e resa partecipe sin dalle prima fasi di un progetto di interesse pubblico.

3. Cosa pensa di poter offrire di unico alla città di Alghero?

Non ho la pretesa di essere “l’unico” ad avere soluzioni pronte per le tante problematiche che pesano su Alghero, Fertilia, le borgate e il territorio tutto. Sono anche consapevole che un singolo consigliere comunale, anche se seduto tra i banchi della maggioranza, ha comunque un potere limitato. La forza di un’amministrazione comunale sta nel suo Programma di Elettorale e Governo (in questo caso decisamente interessante e ben condiviso) e nella capacità dei consiglieri di lavorare come una squadra ben coesa. Il ruolo del singolo consigliere è proprio questo: essere da stimolo per tutta la squadra e sapere ben lavorare in sinergia con gli altri colleghi consiglieri.

4. La sua situazione economica personale influenzerà in qualche modo le sue decisioni come consigliere?

Come ho scritto, ho 67 anni e non ambisco ad alcuna “carriera politica”. Penso solo che non conosco nessun algherese esperto in ambienti marini e costieri, compresa la loro governance in

un’ottica di sostenibilità. Questo mi spinge, se verrò scelto dagli elettori, a mettermi a disposizione. E a questo proposito devo aggiungere che, nei miei tanti di vita algherese, sono sempre stato amico dei vari sindaci di turno. Strette di mano e sempre cortesi incontri o telefonate, ma nessuno mi ha mai ascoltato davvero o ha preso seriamente in considerazione le mie tante proposte. Neanche durante quelle che io consideravo emergenze: la perdita dell’Acquario di Alghero, la perdita del Corso di Laurea in Scienze del Mare, gli interventi urgenti sull’erosione costiera e sulla “marea gialla”, la perdita di alcuni nostri Musei (Manno, Diocesano,…) e molte altre cose. Ho imparato che solo nei pochi mesi in cui sono stato consigliere comunale ero seriamente ascoltato.

5. Qual è la sua visione di Alghero nei prossimi 20 anni?

Sappiamo tutti che Alghero si trascina dietro problematiche di base mai definite. Basti pensare ad un Piano urbanistico fermo al 1984, mentre da allora il Mondo in cui viviamo è enormemente cambiato. La frase che ho scelto per la mia campagna elettorale è: Cambiare è la regola della vita. Chi guarda solo al passato o al presente, rischia di perdere il futuro. (John F. Kennedy). Purtroppo Alghero è così. Guarda assai poco al futuro. Eppure abbiamo il dovere di farlo, soprattutto perché abbiamo il dovere di non indebitare o compromettere il futuro dei nostri giovani. Se pure seguirò il Programma della coalizione e della lista con cui mi sono candidato (ovviamente se eletto consigliere), i miei personali obiettivi coincidono con i grandi 17 Obiettivi (Goals) dell’Agenda ONU 2030 per lo sviluppo sostenibile. Obiettivi che non sono soltanto appannaggio dell’UE o dei singoli governi nazionali. Sono obiettivi che riguardano tutti noi, e tutte le comunità locali, anche le più piccole. Naturalmente occorre contestualizzare gli Obiettivi dell’Agenda 2030 al territorio algherese ed alle sue specificità e caratteristiche. Ma almeno una cosa deve essere chiarita subito. Il concetto ormai ricorrente in tutti i Paesi occidentali e quello della sostenibilità, ovvero della ecosostenibilità. La sostenibilità (ambientale, sociale, culturale,…) non è un concetto “politico”, ma scientifico. Ed è con approccio scientifico (quasi sempre con uno studio multidisciplinare) che vanno trovate e poi discusse a livello amministrativo le possibili soluzioni. In particolare la sostenibilità ambientale ci impone di utilizzare gli “interessi” del capitale ambiente (ben custodito fino ad oggi nella banca della Natura), ma di non intaccare o sperperare il capitale stesso, per poterlo consegnare integro alle future generazioni.

Comunque, pensando ad una Alghero dei prossimi 20 anni

6. Quali sono le prime tre azioni che intende intraprendere se eletto consigliere comunale di Alghero?

Come ho detto un singolo consigliere ha un potere limitato. Se eletto, la prima cosa che farò sarà agire da stimolo con i miei colleghi consiglieri affinché si lavori da subito al Programma di Governo.

La seconda cosa sarà proporre un non piccolo numero di Mozioni da portare a discussione, su temi che considero prioritari.

La terza cosa, di più ampio respiro, sarà quella di stimolare il riavvio del complesso iter consigliare per arrivare ad approvare, nei 5 anni di governo, gli indispensabili piani di programmazione del territorio comunale: il PUC, il Piano del Parco di Porto Conte, il PUL, il Piano di gestione integrata della fasci costiera,…

7. Come valuta l'idea di una fusione degli aeroporti in Sardegna?

La Sardegna avrebbe potuto avere due soli aeroporti (uno al sud e uno al centro dell’area nord, per esempio nella piana di Ozieri) naturalmente ben collegati con le città principali. Dobbiamo però confrontarci con la realtà di 3 aeroporti. Anche per evitare che i due aeroporti di Olbia e di Alghero si facciano “concorrenza” tra loro, vedo bene una gestione unitaria e razionale degli aeroporti sardi. Occorre in ogni modo evitare che il territorio del nord ovest, penalizzato in molti settori, venga ulteriormente impoverito. L’aeroporto di Alghero ed il porto passeggeri e commerciale di Porto Torres sono vitali per l’economia del nord ovest sardo.

8. Quali strategie propone per promuovere lo sviluppo economico locale?

Penso che bisogna uscire dall’idea di una vocazione esclusivamente turistica dei Alghero e del suo territorio. Allargare i tempi della stagione turistica è possibile, ma difficilissimo allungarla a 12 mesi l’anno. Occorre riscoprire attività dimenticate e crearne delle nuove. Potenziare le attività artigianali, le attività legate al turismo culturale (che non conosce stagioni), l’agricoltura di qualità (con l’infinita contesa del rilancio di Mamuntanas e Surigheddu), l’acquacoltura nella laguna del Calic (dopo aver migliorato la qualità delle acque), e molte altre cose possibili.

9. Come si propone di migliorare l'infrastruttura e i servizi pubblici di Alghero?

Migliorare la qualità della vita dei cittadini (da quella quotidiana fino all’emergenza sanitaria) è, a mio parere, il primissimo obiettivo e dovere di un’amministrazione pubblica. Non lo si può fare in un giorno, ma Alghero, anche con l’aiuto degli esperti della Facoltà di Architettura, deve varare un Progetto Alghero. Un piano urbanistico che rimetta al centro il cittadino, il pedone, l’essere umano. Un piano di nuova viabilità, di gestione del verde pubblico, di almeno due grandi aree parcheggio, di recupero dei viali, e soprattutto un piano di mobilità pedonale che preveda una risistemazione dei marciapiedi che devono essere dignitosamente larghi e senza ostacoli e barriere. E’ infine tempo di pensare ad una metropolitana di superficie che colleghi Alghero a Fertilia e alle spiagge.

10. Qual è il suo approccio alla sostenibilità e alla gestione delle risorse ambientali della città?

Del concetto di sostenibilità ho già parlato. Da naturalista e da ambientalista ho le idee molto chiare, anche per quanto riguarda le urgenti scelte che siamo tenuti a fare sul complesso tema della transizione energetica. Devo però sottolineare che il mio approccio alla sostenibilità ambientale (terrestre e marina), non è preconcetto o estremistico, ma esclusivamente e strettamente tecnico-scientifico. Le risorse ambientali (così come quelle culturali) hanno, se ben gestite, un elevato potenziale economico. La soluzione corretta e sostenibile quasi mai è: Non Fare. La soluzione corretta è: Fare nel Modo Giusto.

11. Come intende coinvolgere e ascoltare le diverse comunità e gruppi d'interesse di Alghero?

Le associazioni culturali, di volontariato… e i comitati di quartiere devono avere un luogo fisico in cui incontrarsi (almeno uno per quartiere) e devono avere un maggior peso nei rapporti con l’amministrazione. Devono diventare veri luoghi di incontro, di ascolto, di brainstorming, di intercambi di idee. Sappiamo tutti che il “politico” cerca i cittadini solo quando è in campagna elettorale. Questo non deve più essere La stessa Unione Europea sempre più invita gli Stati membri ad attivare ad ogni livello i processi partecipativi con i cittadini. Solo con un continuo relazionarsi dal basso la politica potrà essere parte integrante della vita della comunità. E solo così ci si potrà riavvicinare a quel gigantesco numero di cittadini (il 49,1 % alle scorse elezioni regionali) che ad Alghero non è andato a votare.

12. In che modo garantirà trasparenza e responsabilità nella sua attività di consigliere comunale?

Ormai viviamo tutti in un mondo parallelo a cui non sfuggono più nemmeno i dettagli. Il mondo dei social ci vede, ci controlla. Se un giornalista in un suo articolo può essere di parte, il mondo dei social è impietoso e a volte ingiusto e pronto a giudizi sommari e superficiali. Ma fa parte del mondo come è oggi. Un candidato consigliere sa che deve mettere in gioco la sua faccia e che, se eletto, le decisioni che prenderà scontenteranno sempre qualcuno. La maggior trasparenza possibile è quindi, almeno per me, il modo migliore per avere la coscienza tranquilla: prima ti propongo la mia idea e ti spiego tutte le mie motivazioni, poi ti ascolto con attenzione, e infine so che sarò chiamato a prendere una decisione, sapendo di averla condivisa il più possibile.

la mia campagna