La Fondazione Alghero e il coraggio di ritrovarsi
Serve una visione concreta, condivisa e credibile. I documenti strategici non bastano: è il momento dell’ascolto, della chiarezza e delle scelte vere.
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di Fausto Farinelli
Quando si parla di cultura, si dovrebbe parlare di visione, di futuro, di comunità. E invece, troppo spesso, ci si ritrova a parlare di documenti. Di equilibri. Di poltrone. È quello che sta succedendo, ancora una volta, con la Fondazione Alghero.
Ho letto con attenzione la relazione strategica presentata al Consiglio di Amministrazione. Un documento pieno di buoni propositi, di concetti importanti, di idee interessanti. Si parla di governance multilivello, di sostenibilità, di attrazione di nuovi residenti e persino di ispirarsi a modelli come Valencia e Lisbona. Tutto molto affascinante. Ma mi è venuto spontaneo chiedermi: siamo davvero pronti?
La Fondazione vuole diventare un soggetto di diritto privato a controllo pubblico. Vuole cambiare pelle. Ma cambiare pelle richiede consapevolezza, e soprattutto trasparenza. Chi decide cosa? Chi controlla chi? Chi rappresenta davvero il territorio? Perché la cultura, almeno per me, non è un meccanismo da laboratorio: è fatta di persone, di relazioni, di fiducia. E quando manca la fiducia, anche i progetti migliori rischiano di restare sulla carta.
Il documento ha il merito di riconoscere con onestà alcune criticità che non possiamo più permetterci di ignorare. La mancanza di una visione triennale, l’assenza di una struttura stabile, la fragilità finanziaria, una missione ancora troppo confusa. Questo è il punto: stiamo ancora cercando di capire cosa vogliamo essere da grandi. E intanto il tempo passa.
Tra gli obiettivi strategici si leggono parole che fanno sperare: rafforzare l’organico, valorizzare il patrimonio culturale, costruire un’identità forte per Alghero. Ma ci servono azioni, non solo parole. Perché ogni volta che parliamo di “nuova strategia”, c’è un’associazione che aspetta un contributo, un evento che deve essere organizzato, un giovane che vuole investire il suo talento qui, e non altrove.
C’è un passaggio che mi ha colpito: gli eventi sportivi diventano asset strategico per destagionalizzare il turismo. Bello. Ma lo sport, come la cultura, ha bisogno di radici. Di programmazione. Di gente che ci crede davvero. Non bastano le parole inglesi e i riferimenti ai trend internazionali: serve concretezza, capacità di coinvolgere le realtà locali e, soprattutto, ascolto. Lo dico con franchezza: se non riusciamo a coinvolgere la città, nessuna strategia funzionerà mai.
E poi c’è quella visione 2025–2028, che sogna una Alghero smart, verde, attrattiva per nomadi digitali e studenti internazionali. Io non sono contro i sogni. Anzi, ne abbiamo bisogno. Ma sogni e realtà devono camminare insieme. E la realtà, oggi, ci dice che serve prima di tutto chiarezza, metodo, coesione. Altrimenti continueremo a rincorrere modelli senza mai trovarne uno nostro.
E allora torno alla domanda iniziale: la Fondazione Alghero, oggi, ha davvero il coraggio di ritrovarsi? Di guardarsi allo specchio e capire dove vuole andare, con chi, e come? Ha la forza di staccarsi dalle logiche di parte e rimettere al centro le persone, le idee, i progetti?
Io credo che sia ancora possibile. Ma dobbiamo smetterla di pensare che basti cambiare un regolamento o scrivere un piano per cambiare davvero le cose. Serve coraggio, sì. Ma anche umiltà. E soprattutto, serve ascoltare chi Alghero la vive ogni giorno.
Chiudo questo editoriale informandovi che ho proposto, fin da subito, alla fondazione Alghero a guida Porcu la creazione e relativa gestione di una "web television" totalmente gratis, ovvero senza nessun onere per la partecipata del comune. In cambio ho chiesto solo la possibilità di avere in esclusiva la raccolta pubblicitaria. Una vera e propria televisione aperta al mondo con contenuti culturali, del territorio circostante e delle attività commerciali di Alghero. Sto ancora aspettando......
📌 Punti Chiave della Relazione Strategica della Fondazione Alghero
🧭 1. Obiettivo generale
Trasformare la Fondazione Alghero in una Destinazione Management Organization (DMO) moderna, efficiente e sostenibile.
🏗️ 2. Criticità rilevate
Mancanza di un piano strategico triennale
Assenza di un’organizzazione stabile e competenze tecniche interne
Ruolo troppo “gestionale” e poco “strategico”
Mancanza di analisi dati e business intelligence
Dipendenza economica da poche fonti (es. Grotta di Nettuno)
🎯 3. Obiettivi strategici
Definire una vision chiara per Alghero
Costruire un piano triennale per eventi e promozione culturale
Potenziare l’organico interno
Diversificare le fonti di finanziamento
Valorizzare il patrimonio culturale e paesaggistico
Migliorare la raccolta e l’analisi dei dati turistici
🏃 4. Eventi sportivi come leva strategica
Posizionare gli eventi sportivi come asset per la destagionalizzazione
Integrare sport, natura e promozione territoriale
Costruire una programmazione pluriennale, continua e di qualità
🧑🤝🧑 5. Nuovo modello di governance
Proposta di riorganizzare la Fondazione come ente di diritto privato a controllo pubblico
Maggiore flessibilità operativa
Integrazione di stakeholder locali e regionali nel processo decisionale
🌍 6. Visione per il 2025–2028
Trasformare Alghero in una destinazione smart, sostenibile e internazionale
Attrazione di studenti, lavoratori da remoto, nuovi residenti
Ispirarsi a modelli europei come Valencia, Lisbona, Lubiana
📈 7. Priorità a breve-medio termine
Stabilizzare la governance
Costruire fiducia e trasparenza
Avviare processi di co-progettazione con la comunità
Definire indicatori di performance per misurare i risultati