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Incertezza nel Settore Balneare ad Alghero: Urgente la Proroga delle Concessioni

I candidati di Forza Italia, Marco Tedde e Giovanna Caria, sollevano preoccupazioni per il futuro del turismo locale.

POLITICA E ISTITUZIONI

Fausto Farinelli

2/1/20242 min read

ALGHERO - A pochi mesi dall'inizio della stagione turistica, il comparto balneare di Alghero affronta un periodo di incertezza. Marco Tedde e Giovanna Caria, candidati di Forza Italia alle prossime Elezioni Regionali del 25 febbraio, lanciano un appello per la risoluzione della situazione delle concessioni demaniali marittime, scadute a fine 2023.

Il nodo della questione risiede nell'assenza di una normativa nazionale aggiornata per la gestione di queste concessioni. Molte amministrazioni locali, facendo fronte a questa lacuna, hanno posticipato la scadenza delle concessioni esistenti al 31 dicembre 2024, in linea con la legge sulla concorrenza del 2022.

Tuttavia, la città di Alghero, punto nevralgico dell'accoglienza turistica, si trova in una situazione di stallo, non avendo ancora formalizzato la proroga delle concessioni demaniali. Tedde e Caria sottolineano che, nonostante l'incertezza normativa e giuridica, l'Amministrazione Comunale di Alghero potrebbe autonomamente deliberare le proroghe necessarie per assicurare la continuità dei servizi offerti dai concessionari per il 2024.

I rappresentanti di Forza Italia enfatizzano l'importanza degli stabilimenti balneari, non solo come attività imprenditoriali, ma anche come patrimonio di famiglie che da generazioni contribuiscono al settore turistico italiano. Essi rappresentano una parte vitale dell'offerta turistica, cruciale per l'economia della regione e del Paese intero.

La situazione richiede quindi un'azione tempestiva per dare certezze agli operatori del settore e garantire che il turismo, pilastro dell'economia locale, possa continuare a prosperare senza ostacoli.

In questo contesto di incertezza che riguarda le concessioni demaniali marittime ad Alghero, è fondamentale comprendere il ruolo e l'impatto della legge Bolkestein. Questa normativa, emanata a livello europeo, mira a liberalizzare i servizi nel mercato interno dell'Unione Europea, inclusi quelli legati alle concessioni balneari. La direttiva Bolkestein prevede che le concessioni siano assegnate attraverso un processo di gara pubblica, con l'obiettivo di garantire la trasparenza e la parità di accesso al mercato per tutti gli operatori. Questa disposizione ha sollevato preoccupazioni tra i concessionari attuali, temendo che possa portare a una perdita dei diritti acquisiti e a una maggiore concorrenza. È in questo quadro legislativo che si inserisce la necessità, per le amministrazioni locali e nazionali, di trovare un equilibrio tra il rispetto delle direttive europee e la tutela degli interessi locali, per assicurare un futuro sostenibile e prospero al settore turistico-balneare.
Vale la pena chiedersi: è giusto che altri operatori economici abbiano l'opportunità di entrare in questo settore, aprendo così la strada a una maggiore concorrenza e potenzialmente a servizi più innovativi e diversificati? E ancora, considerando che il demanio marittimo è un bene pubblico, non dovrebbe essere accessibile a un'ampia varietà di soggetti, garantendo così che le sue risorse siano utilizzate nel modo più equo e vantaggioso per l'intera comunità? Queste domande toccano il cuore del dibattito sulla gestione delle spiagge e degli spazi marittimi, sollevando interrogativi fondamentali sul diritto di tutti i cittadini di beneficiare delle ricchezze naturali e sul modo in cui queste vengono amministrate.

Da tenere presente che Alghero non ha ancora addottato il PUL, il piano unico dei litorali.