Il Caso Alghero: Criticità e Prospettive del Turismo Low Cost in Sardegna

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redazione

2/8/20252 min read

Alghero, 8 Feb. 2025 - Durante l’ultimo evento dedicato allo sviluppo del sistema aeroportuale e turistico sardo, l’Assessore al Turismo Franco Cuccureddu ha messo in luce alcune problematiche del modello turistico low cost, utilizzando Alghero come caso esemplare.

Le Osservazioni di Cuccureddu

Nel suo intervento, Cuccureddu ha spiegato che, pur essendo registrato un notevole aumento delle presenze turistiche ad Alghero, questo non si traduce in un miglioramento proporzionale del reddito medio locale. Secondo l’Assessore, affidarsi esclusivamente a tariffe aeree contenute attira un alto volume di visitatori, ma non genera il valore economico necessario per far crescere il territorio. In sostanza, il modello low cost rischia di favorire un flusso numeroso di turisti a scapito della qualità economica dell’offerta.

Per l’Assessore, è fondamentale ripensare la strategia turistica, puntando a un equilibrio tra volume e valore. La sua visione invita a non accontentarsi dei numeri, ma a concentrarsi su misure che permettano di attrarre anche visitatori con una maggiore capacità di spesa e, di conseguenza, di assicurare benefici reali alle comunità locali.

La Replica di Marco Di Gangi

Marco Di Gangi, responsabile per la Sardegna al Dipartimento Turismo di Fratelli d’Italia, ha offerto una prospettiva differente. Pur non riportando il testo integrale delle sue parole, Di Gangi ha evidenziato che ridurre il fenomeno del turismo low cost a una mera fonte di criticità equivale a non cogliere l’evoluzione del mercato. Ha sottolineato come l’offerta extralberghiera, ormai caratterizzata da standard qualitativi elevati, rappresenti un complemento – e in molti casi un’alternativa – all’offerta alberghiera tradizionale.

In questo quadro, Di Gangi ritiene che il successo di Alghero, che si posiziona tra le città turistiche di maggior rilievo in Italia, derivi proprio dall’integrazione tra il comparto alberghiero e quello extralberghiero. Per lui, la sfida non è tanto attrarre turisti a tariffe contenute, ma valorizzare il sistema turistico investendo in servizi e infrastrutture che rendano la destinazione più competitiva a livello internazionale. Tra le proposte, è emersa l’importanza di eliminare oneri aggiuntivi, come l’addizionale comunale sui diritti d’imbarco, per migliorare l’accessibilità dell’isola.

Un Confronto di Visioni

Il dialogo tra Cuccureddu e Di Gangi evidenzia due approcci complementari, seppur differenti:

  • Da un lato, l’Assessore Cucureddu insiste sul fatto che il modello low cost, pur aumentando i numeri, non permette un reale beneficio economico per la comunità. Per lui, l’obiettivo deve essere quello di attirare visitatori che contribuiscano concretamente allo sviluppo locale.

  • Dall’altro, Di Gangi invita a considerare il fenomeno in una prospettiva più ampia, dove l’evoluzione del mercato turistico – soprattutto con l’integrazione dell’offerta extralberghiera – ha contribuito a posizionare Alghero tra le città con il maggior valore aggiunto turistico in Sardegna. La vera sfida, secondo Di Gangi, non risiede nel costo del volo, ma nella capacità di promuovere la Sardegna come destinazione di alto livello, investendo in infrastrutture e servizi che migliorino l’esperienza complessiva dei visitatori.

Il dibattito sul caso Alghero ci offre uno spaccato significativo delle sfide e delle opportunità del turismo in Sardegna. Se da un lato c’è la necessità di ripensare un modello che non garantisca benefici economici adeguati alle comunità locali, dall’altro emerge l’importanza di abbracciare una visione integrata che valorizzi l’intera offerta turistica, sia alberghiera che extralberghiera.

Il vero obiettivo non è fermare il turismo low cost, ma trasformarlo in una leva per uno sviluppo sostenibile, capace di attrarre visitatori con maggiore potere di spesa e di promuovere un’immagine della Sardegna in linea con le dinamiche del mercato internazionale. Solo attraverso un approccio strategico, che combini investimenti mirati e rimozione di barriere all’accessibilità, la nostra isola potrà sfruttare appieno il suo potenziale e garantire un futuro prospero a livello economico e sociale.