Caos suoli pubblici ad Alghero: scontro in aula e regolamento corretto dopo l’errore
Dibattito acceso in Consiglio Comunale sulla gestione delle concessioni di suolo pubblico. Un errore materiale ha costretto l’amministrazione a intervenire con urgenza, mentre Pais denuncia violazioni regolamentari e paventa un ricorso al TAR.
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Un regolamento da rifare e la protesta dell'opposizione
Nel Consiglio Comunale di Alghero si è acceso un nuovo scontro politico attorno al regolamento per le concessioni di suolo pubblico. Il consigliere comunale Michele Pais (Lega) ha rivolto accuse pesanti alla Giunta, parlando di “ennesimo pasticcio” e di un approccio superficiale che avrebbe portato all’approvazione di un testo pieno di errori. In particolare, Pais ha denunciato la violazione delle regole sul preavviso degli atti ai consiglieri: secondo il regolamento comunale, i documenti vanno trasmessi almeno dieci giorni prima della discussione in aula, ma questo – sostiene – non sarebbe avvenuto. Di fronte al mancato rinvio richiesto ufficialmente, ha abbandonato la seduta in segno di protesta. Sembra normale che un regolamento venga discusso senza il rispetto delle procedure fondamentali?
Corretto l’errore che escludeva alcune aree dal centro
Il cuore della polemica era un errore materiale nel regolamento approvato il 13 marzo, che aveva escluso alcune zone del centro storico dalla possibilità di richiedere la concessione. Il Consiglio è intervenuto modificando l’articolo 8, reinserendo vie come Minerva, Barcellonetta, vicolo Adami e un tratto di via Roma, tutte aree in cui il passaggio dei mezzi di soccorso è impedito per conformazione o mancanza di dissuasori. L’assessore al Demanio Enrico Daga ha spiegato che si è trattato di una correzione necessaria per ristabilire condizioni eque per gli operatori delle zone interessate. Come si può evitare che simili sviste penalizzino le attività commerciali?
Le nuove regole: più rigore e verifiche serrate
Oltre alla correzione, il regolamento introduce diverse novità: non sarà più possibile includere nel calcolo della superficie concessa immobili non adiacenti all’attività, mentre le premialità in termini di metri quadri aggiuntivi saranno concesse solo a chi dimostra – tramite tecnico abilitato – l’apertura per almeno dieci mesi e l’assunzione stabile di personale (almeno tre dipendenti per i bar e cinque per i ristoranti). Inoltre, si amplia l’elenco delle aree non concedibili, includendo anche le scalinate del Lungomare Dante e dei Bastioni Marco Polo. Queste nuove regole riusciranno davvero a portare più ordine e trasparenza nella gestione del suolo pubblico?
Scadenze imminenti e proroghe in atto
I titolari di esercizi commerciali interessati alla concessione hanno tempo fino al 20 aprile per presentare domanda attraverso la piattaforma telematica SUAPE. Nello stesso procedimento è possibile anche chiedere il posizionamento degli ecobox per i rifiuti. Intanto, tutte le concessioni permanenti già rinnovate nel 2024 sono state prorogate fino al 31 maggio 2025, purché sia stata inviata comunicazione tramite PEC. Gli uffici comunali stanno ora gestendo l’istruttoria e approfondendo i casi più complessi. Pensi che l’Amministrazione riuscirà a garantire tempi certi e trasparenza in un contesto così agitato?
Pais minaccia il ricorso al TAR
La tensione però non si ferma qui. Michele Pais ha annunciato che, viste le irregolarità procedurali e il mancato rispetto dei regolamenti, sta valutando con attenzione la possibilità di ricorrere al TAR. Una decisione che, se confermata, aprirebbe un nuovo fronte legale tra opposizione e maggioranza. Secondo Pais, la disponibilità offerta per migliorare il testo è stata ignorata e i diritti dei consiglieri d’opposizione calpestati. Sarà davvero il tribunale amministrativo a dirimere questa complessa vicenda politica?