Campo boe ad Alghero: tregua per l’estate, ma è scontro tra Parco e Comune

Nell’assemblea straordinaria del Parco di Porto Conte del 10 aprile, tutti i presenti – con l’unica eccezione del consigliere comunale Michele Pais – hanno trovato un compromesso per salvare la stagione nautica nella rada di Alghero. Una soluzione provvisoria che consente sia l’ancoraggio libero sia l’utilizzo delle boe, attualmente in fase di posizionamento. Il grande sconfitto è l’ex CdA del Parco e il direttore Mariani, la cui linea rigida è stata messa in discussione dall’intero Consiglio comunale. Mentre si evitano la restituzione dei fondi e lo stop estivo, si apre un nuovo fronte: lo scontro politico-istituzionale tra il Parco e l’Assemblea.

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redazione

4/11/20252 min read

ALGHERO – È arrivata una tregua, almeno per ora. L’assemblea del Parco di Porto Conte, riunita ieri (10 aprile) in una delle sale del Quarter gremita come non mai, ha trovato una via d’uscita temporanea al caso del campo boe nella rada di Alghero, uno dei temi più controversi degli ultimi mesi.

Tutti i rappresentanti istituzionali presenti, ad eccezione del consigliere comunale della Lega Michele Pais, hanno approvato una soluzione che permette di salvare la stagione nautica: i diportisti potranno scegliere liberamente se utilizzare le boe in corso di installazione oppure continuare con l’ancoraggio tradizionale. Una doppia opzione che consente di evitare danni immediati agli operatori economici e ai cittadini.

Chi vince e chi perde? La risposta appare chiara. A uscire sconfitti sono il direttore del Parco Mariano Mariani e il precedente Consiglio di Amministrazione, presieduto da Raimondo Tilloca con i consiglieri Grossi e Bardino. La loro visione – giudicata troppo rigida e calata dall’alto – è stata bocciata di fatto da tutto il Consiglio comunale, che ha dato un segnale forte di discontinuità.

Di segno opposto il risultato per la marineria algherese e per tutti coloro che vivono e lavorano nel mare della rada: “salvi” i pranzi in barca, i weekend con amici e i flussi turistici estivi. Il rischio di vedere la rada blindata da un sistema di boe imposto e senza alternative è stato, almeno per ora, scongiurato.

Michele Pais, unico voto contrario, ha ribadito con forza la sua posizione: “Ho chiesto che venisse sospeso il progetto, per una revisione condivisa. Invece si è scelta una scorciatoia che crea due danni: giustificare una spesa pubblica e poi non far funzionare il sistema. Una logica che reputo pericolosa e sbagliata”.

Ma la realtà dei numeri ha avuto la meglio: annullare il progetto avrebbe significato restituire gli 840 mila euro ottenuti con il finanziamento pubblico, una mossa che nessuno ha voluto assumersi. Così si è giunti a una mediazione, ritenuta dalla maggioranza "il male minore".

Il malumore è però palpabile, e il clima resta teso. Ieri il direttore Mariani è apparso chiaramente contrariato, mentre l’assemblea – che coincide con il Consiglio comunale – ha mostrato unità e compattezza. Si apre ora un nuovo fronte, quello del confronto istituzionale tra l’Ente Parco e la politica cittadina.

Tutto nasce nel settembre 2023, quando il Parco presentò il progetto del campo boe, suscitando immediatamente polemiche e preoccupazioni. Da allora, si sono susseguiti mesi di incontri, confronti pubblici, scontri politici e proteste civili. La seduta del 10 aprile rappresenta un punto di svolta, ma non ancora una conclusione.

Nei prossimi giorni si attende il consueto balletto di comunicati stampa dei partiti, pronti ad accaparrarsi il merito per aver “salvato l’estate algherese”. Intanto, tra boe e ancore, il mare di Alghero può continuare a raccontare la sua libertà. Almeno fino a nuovo ordine.