Campi boe in Sardegna con Marco Busdraghi: protezione o danno per l'ambiente?
L'efficacia dei campi boe nella tutela della Posidonia oceanica è al centro del dibattito tra esperti e ambientalisti.
PRIMA PAGINAAMBIENTEVIDEOPOLITICAMENTE LA STRISCIZ QUOTIDIANA
Alghero, 27 Ottobre 2024 - L'installazione dei campi boe lungo le coste di Alghero, soprattutto nelle aree marine protette, è diventata oggetto di discussione tra esperti e cittadini nella puntata quotidiana di 'Politicamente' andata in onda ieri, 26 ottobre. Queste boe, progettate per tutelare la Posidonia oceanica, pianta marina fondamentale per la stabilità dei fondali e l’ossigenazione delle acque, potrebbero non essere così efficaci come si sperava. A sollevare dubbi è Marco Busdraghi, subacqueo ed esperto del settore, che mette in discussione la reale sostenibilità delle attuali soluzioni adottate.
Busdraghi critica duramente l’uso del cemento per ancorare le boe, sottolineando come questo materiale non sia ecologico e possa arrecare danni irreversibili all'ecosistema marino. "Il cemento non dovrebbe stare nelle aree marine protette," afferma l'esperto, suggerendo invece l’utilizzo di materiali più naturali e meno impattanti, come blocchi in pietra provenienti da cave locali. La sua proposta prevede una maggiore collaborazione tra le istituzioni locali e gli esperti del settore per trovare soluzioni che tutelino veramente il delicato equilibrio dell'ambiente marino.
Un'altra problematica sollevata riguarda l’uso delle ancore da parte delle imbarcazioni. Le ancore, infatti, possono danneggiare gravemente la Posidonia, creando cicatrici profonde che richiedono decenni per essere riparate. L’idea di utilizzare boe di ormeggio permanenti potrebbe rappresentare una soluzione valida per evitare ulteriori danni, soprattutto nelle aree più vulnerabili come Capo Caccia e Punta Giglio.
Tuttavia, la manutenzione delle boe rappresenta un'altra sfida. Le boe necessitano di frequenti interventi per garantirne la funzionalità e la sicurezza, e molte di quelle installate in passato hanno subito danni o si sono staccate a causa delle condizioni marine. Busdraghi auspica che, in futuro, i progetti di salvaguardia delle coste tengano maggiormente in considerazione l'importanza di una gestione attenta e sostenibile delle infrastrutture marine.
La protezione della Posidonia oceanica non riguarda solo la salvaguardia di una pianta, ma la tutela di un intero ecosistema, vitale per la biodiversità marina e per la salute delle nostre coste. "Dobbiamo pensare a soluzioni che siano veramente ecologiche e sostenibili nel lungo termine," conclude Busdraghi, lanciando un appello affinché istituzioni, esperti e cittadini lavorino insieme per un mare più sano e protetto.
Un'altra questione rilevante riguarda le discariche presenti all'interno del Parco di Porto Conte, che da anni non vengono bonificate. Queste discariche rappresentano una minaccia per l'ambiente e la biodiversità del parco, e la mancanza di interventi di bonifica adeguati solleva preoccupazioni tra gli ambientalisti e gli esperti del settore. La tutela di queste aree naturali richiede un impegno concreto da parte delle istituzioni per garantire che problemi come questo vengano affrontati con urgenza.