Alghero, scontro sul trasporto pubblico: i cittadini chiedono la metrotranvia, il progetto del treno a idrogeno non convince
Contestato il piano della Regione e dell'ARST: "Il treno a idrogeno è una scelta imposta, inutile e dannosa per la città".
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Alghero, 30 ottobre 2024 - Il futuro del trasporto pubblico ad Alghero è al centro di un acceso dibattito. La comunità, rappresentata da comitati cittadini e supportata da esperti, chiede da anni un sistema di metrotranvia che colleghi in modo razionale ed efficiente il centro della città all'aeroporto di Fertilia, attraverso un’unica linea che attraversi le principali vie urbane. Tuttavia, la Regione Sardegna e l’ARST sembrano determinati a portare avanti un diverso progetto, quello del treno a idrogeno, destinato a collegare Sassari, l’aeroporto e la stazione della Pietraia. Una scelta che, secondo i cittadini, è stata "calata dall’alto" senza il necessario coinvolgimento del Consiglio Comunale e delle parti interessate.
Ieri, durante una riunione a Santa Maria La Palma, organizzata dal Sindaco, è emerso chiaramente il disaccordo della comunità locale. "Quel progetto non solo non è utile, ma è perfino dannoso", hanno affermato i partecipanti. Il tracciato, l’impatto ambientale e le modalità di realizzazione sono stati giudicati inadeguati e controproducenti per le esigenze della città e delle sue attività produttive. "Non lo vuole nessuno", è stata la sintesi della riunione.
Secondo i residenti, il treno a idrogeno rappresenta una scelta imposta dal 2021 da ARST e Regione, con un evidente disinteresse verso una visione unitaria e integrata della mobilità nell’area metropolitana. La soluzione ideale, sostengono, sarebbe stata una metrotranvia che connettesse Sassari, il porto, l’aeroporto e le città di Alghero, Porto Torres e Sorso, garantendo un sistema di trasporto unico, accessibile e sostenibile. Come sottolineato da diversi rappresentanti dei comitati: "Da anni chiediamo ascolto per una soluzione più razionale, un sistema integrato con un solo biglietto e accessibilità moderna, non quattro sistemi diversi e rotture di carico".
A rincarare la dose è la questione dell’impatto sul territorio agricolo. Il treno a idrogeno richiede infatti un sedime di ben 60 metri per garantire la sicurezza e le zone di rispetto integrale, una condizione che porterà inevitabilmente a espropri di terreni agricoli. "Molti agricoltori vedranno espropriati i propri terreni solo per far passare un treno a idrogeno, in nome di una transizione green che distrugge zone agricole produttive", denunciano i cittadini. "È inaccettabile!"
Anche la praticità del progetto è messa in discussione: per prendere il treno, un algherese sarà costretto a utilizzare la propria auto fino alla stazione della Pietraia, cercare un parcheggio e attendere un treno a idrogeno con frequenza ridotta rispetto all’attuale servizio diesel. "Con otto treni a idrogeno, che prenderanno il posto degli attuali otto treni diesel tra Alghero, Sassari e Sorso, i tempi di attesa aumenteranno. Alla fine, quell’algherese continuerà semplicemente a prendere la sua auto per andare direttamente in aeroporto".
I cittadini ricordano inoltre che esisteva già uno studio di fattibilità del 2001 della Ferrovie della Sardegna (FdS), che proponeva la metrotranvia come soluzione ottimale per la mobilità urbana e metropolitana di Alghero. "Lo abbiamo sostenuto in campagna elettorale e lo ribadiamo ora: una metrotranvia integrata è la scelta più logica per Alghero".
Il confronto resta aperto, ma il messaggio della comunità è chiaro: “Non si può accettare il progetto della vecchia giunta regionale e della gestione ARST solo per non perdere i fondi PNRR. Non sacrifichiamo il nostro territorio per esperimenti futuristici imposti dall’alto.”