Alghero e il Sogno Mediterraneo: La Visione Urbanistica degli Anni '80

Nel 1986 nasceva l'idea di trasformare Alghero in una città marittima all'avanguardia, un progetto ambizioso che oggi sembra lontano dalla realtà.

CRONACA E ATTUALITÀ

redazione

6/23/20242 min read

Nel maggio del 1986, l’architetto Tore Frulio lanciò l'idea di fare di Alghero una "Città di Mare nel Mediterraneo". Era un progetto visionario, accolto inizialmente con scetticismo. Un gruppo di studio internazionale, tra cui spiccavano figure come Alberto Tenenti, esperto di storia del Mediterraneo, e Joan Busquets, collaborò per disegnare un sogno che avrebbe riportato Alghero a contatto con il suo mare.

Il piano includeva il restauro dei Bastioni e la creazione di un nuovo fronte marino che si estendeva dal Lido di San Giovanni fino a Fertilia. Si parlò di "new waterfront" in stile anglosassone e nel 1989 il progetto venne premiato a Parigi al Salone de l’Architecture La Villette.

Il progetto prevedeva una serie di interventi innovativi:

  • Una leggera struttura in legno sospesa sulla spiaggia, sostenuta da pilastri in legno, dove le persone potevano avvicinarsi al mare e goderne la poesia, con un palco per concerti e orchestre.

  • Una piattaforma in legno quasi flottante accanto al Molo di Sottoflutto, destinata a ospitare un acquario e spazi per i giovani, come scuole di vela.

  • Un attracco leggero in acque profonde, sempre in legno, per navi da crociera di media stazza.

L'obiettivo era chiaro: trasformare Alghero in una città che ritrovava il suo legame con il mare, qualora lo avesse perso.

Tuttavia, la realtà si è rivelata diversa. Non sono stati realizzati né la "Pubblica Stella" né il "Pubblico Attracco" per il crocierismo crescente. Al loro posto, si sono moltiplicate pedane e strutture private, mancando un Piano del Litorale (PUL) e un Piano Urbanistico che regolasse lo sviluppo della città.

Senza una pianificazione adeguata, Alghero rischia di perdere l’essenza del progetto originale, lasciando spazio a soluzioni discutibili, anche se ben fatte e culturalmente rilevanti.

Questo testo è ripreso da un recente post su Facebook dell'architetto Tore Frulio.

Domande per i lettori:

  1. Come immaginate Alghero se il progetto del 1986 fosse stato realizzato?

  2. Quali benefici potrebbe portare oggi un piano urbanistico simile per Alghero?

  3. Pensate che il legame tra Alghero e il suo mare possa ancora essere recuperato? Se sì, come?