Alghero divisa sull’Università: tra accuse, appelli e promesse mancate
Il dibattito sul futuro della Facoltà di Architettura ad Alghero si fa sempre più acceso. Tra chi la considera una risorsa da difendere e chi la accusa di aver deluso le aspettative, il destino dell’Università di Sassari nella città catalana torna al centro della scena politica e cittadina.
POLITICA E ISTITUZIONI
Dodici anni dopo: cosa resta dell'accordo del 2013?
Era il 24 ottobre 2013 quando il Comune di Alghero e l’Università di Sassari firmarono un accordo che affidava all’ateneo alcuni edifici storici del centro cittadino: Palazzo Pou Salit, l’ex Asilo Sella e una porzione del Complesso di Santa Chiara. L’intesa, della durata di 15 anni e rinnovabile, prevedeva un impegno chiaro da parte dell’Università: “provvedere alla conservazione e alla corretta gestione degli immobili assegnati in concessione, realizzando a proprio carico gli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria”.
Tuttavia, secondo l’associazione Iniziativa Alghero, la realtà odierna è ben diversa: “Oggi gli immobili versano in cattive condizioni, con facciate che mostrano cadute di intonaci. Dodici anni senza manutenzioni non possono essere tollerati, soprattutto su edifici di pregio nel centro della città”. Da qui l’appello al sindaco affinché “faccia valere quanto stabilito nell’accordo quadro” per tutelare il patrimonio comunale.
Ma è davvero tutto da buttare?
Michele Pais (Lega): “L’Università è una risorsa irrinunciabile, non un inquilino da sfrattare”
A difendere con forza la presenza dell’Università ad Alghero è Michele Pais, consigliere comunale della Lega. La sua posizione è netta: “Sono profondamente preoccupato per la presa di posizione di alcuni esponenti della maggioranza, che suona come un attacco diretto all’Università. È una visione miope e dannosa che mette a rischio una presenza preziosa”.
Secondo Pais, l’Università non è solo un’istituzione accademica, ma anche un motore culturale ed economico: “Non può e non deve essere monetizzata in nome di meri calcoli legati alla ristrutturazione degli immobili. Insistere su questa linea significherebbe costringerla ad abbandonare Alghero”.
Pais denuncia anche “un atteggiamento ostile da parte dell’amministrazione comunale”, riferendosi alla decisione di cacciare la facoltà di Medicina dall’Ospedale Marino, e prosegue: “Ora si punta il dito contro Architettura, trattandola come un inquilino moroso da sfrattare. È una visione pericolosa”. L’appello finale è rivolto a Comune e Regione: “Si assumano la responsabilità politica e finanziaria di sostenere l’Università”.
La domanda sorge spontanea: stiamo davvero facendo tutto il possibile per non perdere questa presenza?
Il PSD’Az: “Dodici anni di promesse tradite. L’Università ha fallito”
Di tono opposto è la presa di posizione del Partito Sardo d’Azione, che attraverso un comunicato firmato da Christian Mulas e Giuliano Tavera traccia un bilancio impietoso dell’esperienza universitaria ad Alghero: “Una scelta presentata all’epoca come lungimirante si è rivelata poco utile, se non dannosa”.
La critica si allarga anche al merito dell’offerta formativa: “Una Facoltà di Architettura in una città turistica? Un’occasione mancata. Olbia ha fatto scelte più coerenti, puntando su un corso in Economia e Turismo che ha generato sviluppo e sinergie”. Ad Alghero, invece, “nessuna casa dello studente è mai stata realizzata, nessuna struttura pensata per ospitare gli studenti. Neppure l’Ersu si è mai fatto vivo”.
A preoccupare è anche l’impatto sul tessuto urbano: “Gli studenti universitari occupano abitazioni private, contribuendo all’aumento dei canoni e riducendo la disponibilità per i residenti”. Inoltre, “gli edifici concessi all’Università versano in condizioni critiche, con intonaci cadenti: l’amministrazione ha il dovere di intervenire e far rispettare l’accordo, pena la revoca della concessione”.
Ma davvero Architettura non ha lasciato nulla di positivo alla città?
Due visioni a confronto, una città in cerca di direzione
Alghero si trova oggi a un bivio. Da un lato, c’è chi come Pais ritiene l’Università “una ricchezza da valorizzare”, capace di attrarre studenti da tutta Europa e dare linfa alla vita culturale. Dall’altro, c’è chi come il PSD’Az vede solo promesse non mantenute e danni al patrimonio pubblico. In mezzo, il Comune è chiamato a prendere una posizione chiara e concreta.
Il PSD’Az chiede di valutare “una nuova direzione” per il polo universitario, magari aprendo al turismo e all’ospitalità. E propone la realizzazione di una Casa dello Studente “che possa funzionare anche come convitto per gli studenti delle scuole superiori”.
La Lega, invece, è pronta a “fare tutto il possibile perché l’Università resti e cresca”, respingendo “ogni logica ragionieristica”.
E allora, quale sarà il futuro dell’Università di Alghero? Sarà rilancio o definitivo ridimensionamento?