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Alghero 2024: La Comunicazione Come Chiave di Volta Nella Corsa a Sindaco

Marco Tedde conquista il primo round nella competizione per il sindaco di Alghero grazie a una comunicazione efficace e coinvolgente, distanziando Raimondo Cacciotto. Un'analisi delle strategie comunicative adottate dai candidati, prendendo spunto da esempi storici e riflettendo sull'importanza della percezione politica.

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Fausto Farinelli

5/18/20242 min read

Alghero 19 Maggio 2024 - di Fausto Farinelli

Nella recente competizione per la carica di sindaco di Alghero, Marco Tedde sta dimostrato una netta superiorità in termini di comunicazione e coinvolgimento rispetto al suo avversario, Raimondo Cacciotto. Questa differenza e emersa in modo evidente durante le presentazioni dei due candidati, svoltesi nei giorni scorsi. Tedde ha saputo captare l'attenzione degli elettori con un approccio comunicativo incisivo, mentre Cacciotto ha mostrato alcune lacune che potrebbero essere determinanti per l'esito finale.

La rilevanza della comunicazione politica non è una scoperta recente. Già nel 1994, Silvio Berlusconi rivoluzionò la scena politica italiana con una campagna elettorale incentrata su una comunicazione diretta, televisiva e capace di coinvolgere l'elettorato. Berlusconi capì l'importanza della percezione, un concetto ben riassunto dalla frase del presidente americano Ronald Reagan: "La politica non è altro che percezione". Da allora, molte campagne elettorali di successo hanno seguito questa linea, focalizzandosi sul modo in cui i messaggi vengono percepiti dagli elettori piuttosto che sul contenuto stesso.

Tornando alla sfida di Alghero, cosa stanno percependo gli elettori? È chiaro che Tedde è riuscito a costruire una narrazione convincente, capace di creare un legame emotivo con il pubblico. La sua comunicazione è diretta, trasparente e coinvolgente, tre caratteristiche fondamentali per catturare l'attenzione e il consenso.

D'altro canto, Cacciotto ha ancora margini di miglioramento. La sua campagna potrebbe beneficiare di una revisione strategica che punti a rendere più incisiva e percepibile la sua presenza. I programmi elettorali, spesso considerati documenti di facciata, devono essere tradotti in messaggi chiari e facilmente comprensibili per il grande pubblico. In questo senso, la comunicazione diventa non solo uno strumento di promozione, ma un mezzo per instaurare fiducia e credibilità.

Analizzando altre campagne recenti, si nota come l'impostazione comunicativa sia stata determinante. Barack Obama, ad esempio, vinse le elezioni del 2008 grazie a una strategia comunicativa che utilizzava i social media in modo innovativo, creando un senso di comunità e coinvolgimento diretto degli elettori. Più recentemente, anche la campagna di Emmanuel Macron in Francia ha sottolineato l'importanza di un messaggio chiaro e una presenza mediatica forte.

Concludendo - come diceva Mike Bongiorno in un famoso spot - la partita per il sindaco di Alghero è ancora aperta. Sebbene Marco Tedde sia in vantaggio nel primo set, Raimondo Cacciotto ha tutte le carte in regola per recuperare terreno, a patto che riesca a rivedere e rafforzare la sua strategia comunicativa. In questa competizione, la percezione degli elettori sarà la chiave di volta. E come dimostrano i casi storici, la politica si gioca tutta qui: nella capacità di farsi percepire nel modo giusto.