27 gennaio: un messaggio ai giovani nel Giorno della Memoria

Ricordare l’Olocausto e riflettere sulla vergogna delle leggi razziali italiane: un dovere per costruire un futuro migliore

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Fausto Farinelli

1/27/20252 min read

Cari giovani, oggi è il 27 gennaio, il Giorno della Memoria. È il giorno in cui il mondo si ferma a ricordare l’orrore dell’Olocausto, lo sterminio di milioni di persone colpevoli solo di essere diverse, di appartenere a un’altra religione, a un’altra etnia, a un’altra idea di vita.

È difficile credere che tutto questo sia accaduto davvero, che intere famiglie siano state cancellate dalla storia, che persone innocenti siano state private della dignità, della libertà e infine della vita. Eppure, è successo. E dobbiamo ricordarlo, perché l’indifferenza e l’ignoranza sono le prime alleate della violenza.

Ma c’è un’altra data che dovremmo ricordare e celebrare in un nuovo giorno del ricordo, ed è il 5 settembre 1938. Quel giorno, nella tenuta di San Rossore a Pisa, il re Vittorio Emanuele III firmò il primo provvedimento ufficiale in difesa della razza: il Regio decreto n. 1381 - Provvedimenti nei confronti degli ebrei stranieri. Fu l’inizio delle leggi razziali in Italia, una delle pagine più buie e vergognose della nostra storia.

Immaginate un vostro compagno di scuola che da un giorno all’altro non può più frequentare la classe con voi, solo perché ebreo. Immaginate di essere privati del lavoro, della casa, della libertà, solo per la vostra origine. Questo accadde, in Italia, non sotto un’occupazione straniera, ma per decisione dei nostri governanti.

Fu una scelta disumana che spianò la strada a una serie di leggi ancora più crudeli, fino a culminare nelle deportazioni e nelle persecuzioni durante l’occupazione nazista.

E sapete qual è la cosa che fa ancora più male? Una grande fetta di italiani fu d’accordo con queste leggi. Non solo il regime fascista, ma anche una parte della popolazione sostenne o accettò passivamente la discriminazione, voltandosi dall’altra parte. Nessuno obbligava le persone a umiliare o tradire i propri vicini, eppure accadde. Questo è un promemoria che il male non sempre si presenta in forme straordinarie: spesso nasce dall’indifferenza, dal conformismo, dalla paura e dalla mancanza di coraggio.

Ricordare per non ripetere
La memoria non è un peso, ma una luce. Serve a farci capire da dove veniamo e, soprattutto, a evitare che gli stessi errori si ripetano. Perché, purtroppo, la storia insegna che l’odio trova sempre nuovi modi per riaffiorare.

Un messaggio per voi
A voi, giovani, chiedo una cosa: siate curiosi. Non accontentatevi di quello che sentite nei telegiornali, nei talk show, nei post sui social. I mezzi di comunicazione hanno sempre una direzione, una visione politica. E spesso non sono né obiettivi né generosi verso di voi, che siete il futuro. Non vi basta ascoltare: leggete, cercate, approfondite, fate vostre le storie.

Leggete Primo Levi, studiate Anna Frank, guardate i documentari, visitate i luoghi della memoria. Riflettete anche su quanto accadde in Italia: leggete le storie degli esclusi, di chi perse tutto, ma anche di chi scelse di voltarsi dall’altra parte.

La memoria è una responsabilità. Prendetela sulle vostre spalle, portatela avanti, fatela vivere. Perché il futuro, quello vero, è nelle vostre mani.

Ecco alcuni titoli di quotidiani italiani pubblicati all’epoca della promulgazione delle leggi razziali, che riflettono il clima di propaganda e consenso costruito dal regime fascista:

  1. "Provvedimenti per la difesa della razza: il governo tutela l'identità nazionale"Il Popolo d’Italia, settembre 1938.

  2. "Misure razziali per la salvaguardia della stirpe italiana"La Stampa, settembre 1938.

  3. "Il Duce annuncia le leggi per la difesa della razza italiana"Corriere della Sera, settembre 1938.

  4. "La nuova politica razziale: proteggere la purezza del sangue italiano"Il Giornale d’Italia, settembre 1938.

  5. "Leggi razziali: esclusi gli ebrei dalle scuole e dagli uffici pubblici"Il Messaggero, settembre 1938.

  6. "La razza al centro della nuova legislazione italiana"L’Unità (fascista), settembre 1938.

  7. "Il Regio Decreto per gli ebrei stranieri: rafforzata la difesa del popolo italiano"La Tribuna, settembre 1938.